UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Silenzioso desiderio di stelle

Dopo il terremoto occorre ricostruire anche i cuori delle persone, non solo le loro case...
15 Dicembre 2016

firmamento_manifesto_a5_web-2Dopo i momenti della morte, della distruzione e del pianto, la speranza delle comunità marchigiane è affidata alla parola ricostruzione, sinonimo di rinascita e di nuova vita. Non si tratta però di ricostruire solo le cose materiali (case, scuole, edifici pubblici, chiese, strade…), ma anche i sentimenti e l’anima delle persone che sono state coinvolte nella tragedia e colpite nei loro affetti più cari.

Ecco perché I Teatri del Sacro, grazie alla collaborazione del Comune e della Diocesi di Ascoli Piceno e al sostegno della Fondazione Cariplo, ha scelto di donare alla città marchigiana un’opera d’arte urbana che illuminerà il Chiostro di San Francesco e il piccolo centro di Arquata del Tronto – tra i più colpiti dal terremoto – in occasione delle festività natalizie.

Si intitola FIRMAMENTO (quel silenzioso desiderio di stelle) l’installazione di luce dell’artista di fama internazionale Marcello Chiarenza che si accenderà tutte le sere, dal tramonto a mezzanotte, dal 17 dicembre fino al 6 gennaio. Realizzata con materiali poveri (reti da pesca, pali di frassino, frammenti di specchi rotti…), l’opera crea idealmente un cielo notturno colmo di stelle che si rifrangono sulla terra, brillando al tremore del vento.

Ad arricchire questa suggestiva installazione, la performance dei bambini di Arquata e di Ascoli che per la cerimonia di accensione del 18 dicembre (alle ore 16.30 ad Arquata, alle 18 ad Ascoli) appenderanno decine di piccole casette di carta, realizzate dagli stessi bambini, ognuna illuminata da una candela, simbolo di ricostruzione e speranza.

L’installazione di Chiarenza segna anche il primo evento che I Teatri del Sacro – la rassegna biennale dedicata ai temi dello spirito, della tradizione sacra e della religiosità popolare – allestisce ad Ascoli Piceno, dove il Festival approderà per la quinta edizione, che si terrà nella città marchigiana dal 5 all’11 giugno 2017. Una scelta dettata dalla volontà di esplorare nuovi terreni e nuovi pubblici e dalla convinzione che il teatro debba essere anche un prezioso strumento di rinascita e di identità, in un territorio recentemente sconvolto da uno degli eventi sismici più catastrofici degli ultimi anni.

“Dalla sua prima edizione il Festival ha fatto del dialogo con il pubblico, inteso come comunità di spettatori, uno dei suoi tratti più caratteristici e salienti – ha spiegato Fabrizio Fiaschini, Direttore artistico de I Teatri del Sacro – oggi quindi ci sembra importante dare un segno concreto di impegno e di vicinanza a tutte le persone che stanno lavorando per ricostruire non solo le case e gli edifici crollati ma anche un rinnovato senso di appartenenza e identità. Il teatro è uno strumento che amplifica l’immaginario collettivo e i vincoli comunitari di solidarietà nel presente, in vista del futuro. Vincoli – conclude Fiaschini – che si manifestano in tutta la loro urgenza nell’orizzonte attuale dei bisogni e delle aspettative delle popolazioni colpite dal terremoto, dove emerge con evidenza la necessità di ricucire legami di appartenenza e di speranza”.