UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Lo statuto della Segreteria

Diciannove articoli, divisi in cinque capitoli, più un preambolo. Si presenta così lo Statuto della Segreteria per la comunicazione, approvato “ad experimentum” per tre anni e diffuso il 22 settembre dalla sala stampa vaticana.
22 Settembre 2016

Diciannove articoli, divisi in cinque capitoli, più un preambolo. Si presenta così lo Statuto della Segreteria per la comunicazione, approvato “ad experimentum” per tre anni e diffuso il 22 settembre dalla sala stampa vaticana. Il testo, ordina il Santo Padre, è “promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore il 1° ottobre 2016, e quindi pubblicato anche sugli Acta Apostolicae Sedis”. Nel preambolo viene ricordato che “la Segreteria per la comunicazione è costituita per rispondere all’attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività. Tale nuova situazione impegna a una riorganizzazione che, valorizzando quanto nella storia si è sviluppato all’interno dell’assetto della comunicazione della Sede Apostolica, proceda verso una integrazione e gestione unitaria”. Il primo capitolo definisce “natura e competenza” della Segreteria: “È il Dicastero della Curia Romana – si legge all’art.1 – a cui è affidato dal Santo Padre il sistema comunicativo della Sede Apostolica, in conformità col Motu Proprio ‘L’attuale contesto comunicativo’ del 27 giugno 2015. La Segreteria, in unità strutturale e nel rispetto delle relative caratteristiche operative, unifica tutte le realtà della Santa Sede che si occupano della comunicazione, affinché l’intero sistema risponda in modo coerente alle necessità della missione evangelizzatrice della Chiesa”. Inoltre, “la Segreteria accoglierà ugualmente modelli, innovazioni tecniche e forme di comunicazione che possano eventualmente sorgere in avvenire, per integrarle nello stesso sistema a disposizione della Santa Sede, nella sua missione”. Svolgendo le proprie funzioni, puntualizza l’art.2, “la Segreteria agisce in collaborazione con i restanti Dicasteri competenti, in ragione della materia e, in particolare, con la Segreteria di Stato”.

“Tutti i documenti, i dati e le informazioni in possesso della Segreteria per la comunicazione sono: usati unicamente per gli scopi previsti dalla legge; protetti in modo da garantire la loro sicurezza, integrità e confidenzialità; coperti dal segreto d’ufficio”. È quanto si legge ancora all’art. 14 dello Statuto.

“Nella Segreteria – ricorda l’art. 19 (norma transitoria) dello Statuto -, nei tempi e secondo le modalità stabilite o da stabilire, confluiranno gli Organismi” che il Motu Proprio “L’attuale contesto comunicativo” ha indicato: “Il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, la Sala Stampa della Santa Sede, il Servizio Internet Vaticano, la Radio Vaticana, il Centro Televisivo Vaticano, L’Osservatore Romano, la Tipografia Vaticana, il Servizio Fotografico e la Libreria Editrice Vaticana”. Inoltre “la Segreteria assumerà il sito web istituzionale della Santa Sede e la titolarità della gestione nelle reti sociali della presenza del Romano Pontefice. Le suddette entità proseguiranno nelle loro rispettive attività, osservando le proprie norme in vigore, attenendosi però alle indicazioni date dal prefetto, fino alla data in cui confluiranno nella Segreteria, momento a partire dal quale saranno abrogate. Sentita la Segreteria di Stato, il prefetto stabilirà la data e le modalità in base alle quali, a norma dell’art. 1 del Motu Proprio, i singoli organismi confluiranno nella Segreteria”. Nel processo d’integrazione dei diversi enti, conclude lo Statuto, “si osserveranno i regolamenti, le direttive o le altre disposizioni man mano emanati dalla Segreteria per la comunicazione, nel quadro delle norme generali della Santa Sede e nel rispetto dei diritti acquisiti dai dipendenti”.