UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

FIORELLA MANNOIA: “Combattente” (Oyà)

Un ritorno atteso quattro anni, ad aggiungere una nuova tappa a una carriera iniziata quasi cinquant’anni fa, anche se a guardarla non sembra proprio che nel ’68 fosse già a in vetrina in quel di Castocaro. Fiorella è da decenni l’interprete italiana che più assomiglia a una cantautrice. Perché pochi come lei sanno indossare le […]
28 Novembre 2016

Un ritorno atteso quattro anni, ad aggiungere una nuova tappa a una carriera iniziata quasi cinquant’anni fa, anche se a guardarla non sembra proprio che nel ’68 fosse già a in vetrina in quel di Castocaro.

Fiorella è da decenni l’interprete italiana che più assomiglia a una cantautrice. Perché pochi come lei sanno indossare le canzoni altrui con un’intensità tale da farle sentire proprie; anche perché il credito di cui gode nell’ambiente fa sì che ci sia sempre la fila di grandi autori disposti a scriverle canzoni “su misura”.

Così accade anche agli undici brani che compongono questo suo nuovo lavoro. Combattente, il diciannovesimo in studio della sua carriera, sembra un album firmato da una specie di alter ego femminile del vecchio amico Fossati che non ha caso ha scritto per lei la musica del sontuoso brano di chiusura: rime e melodie perfettamente integrate, senza mai permettere che le une prevarichino le altre. Canzoni spesso irrobustite d’elettronica, ma senza perdere, là dove necessario, d’intimità e profondità; ora simil-autobiografiche, ora speziate da richiami sociologici: dalle infinite inquietudini dell’oggi alla condizione femminile.

Dunque ancora “canzoni per pensare”, come recitava uno dei suoi album più belli, ma non zavorrate dalla retorica, e segnate da un approccio più pop che in passato. Se proprio gli si volesse trovare un difettuccio è semmai quell’eleganza vagamente algida che le avvolge: la stessa, del resto, che ha sempre costituito un tratto saliente del suo modo di essere e di  proporsi.

 

 

Franz Coriasco