UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il Vangelo… col grande schermo

Bruna De Masco è una dei tanti volontari che mandano avanti la sala Mignon di Montelupo Fiorentino. In questa cittadina di provincia, sulle rive dell’Arno tra Empoli e Firenze, il cinema parrocchiale è un’istituzione da sessant’anni...
10 Gennaio 2017

Per noi non è solo un cinema o un teatro: è un’attività di pre-evangelizzazione». Bruna De Masco è una dei tanti volontari che mandano avanti la sala Mignon di Montelupo Fiorentino. In questa cittadina di provincia, sulle rive dell’Arno tra Empoli e Firenze, il cinema parrocchiale è un’istituzione da sessant’anni: «Anch’io ci venivo da bambina» racconta Bruna, ricordando gli anni di don Danilo Cubattoli, il prete fiorentino che per tanti anni fu delegato regionale Acec e lavorò per portare i film nelle parrocchie, nei seminari, nel carcere dove era cappellano. Oggi per gestire la sala è stata costituita un’associazione culturale, presidente il parroco. «Collaboriamo con la parrocchia – prosegue Bruna – ma anche con il Comune e le associazioni del territorio, Caritas, Misericordia, Acli...». Al cuore di tutto c’è un gruppo nutrito di persone: «Siamo tutti volontari. Rispetto alla parrocchia il nostro ambiente è una specie di 'cortile dei gentili' in cui si impegnano anche persone lontane dalla fede ma che condividono alcuni valori». C’è chi cura l’amministrazione, chi gestisce la parte tecnica, chi si occupa della programmazione: «Nella scelta dei film sono attivi soprattutto i giovani. Siamo molto attenti, cerchiamo sempre titoli che trasmettano un messaggio. Diamo agli spettatori una scheda di lettura, usando anche quelle dell’Acec. Ci aiuta il settimanale diocesano Toscana Oggi da cui attingiamo le recensioni del critico Francesco Mininni». Ci sono anche i film per i ragazzi la domenica, mentre il lunedì sera è dedicato ai giovani. C’è chi cura il sito Internet e la promozione tramite social network: a volte si lancia un sondaggio online per la scelta dei film. Poi c’è il teatro, con gli spettacoli di beneficenza e la compagnia parrocchiale. «Vogliamo ospitare anche incontri culturali e convegni – conclude Bruna – ma non ne abbiamo ancora la forza. Se qualcuno volesse aiutarci... ».

da Avvenire del 10 gennaio 2017, pag. 18